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Western Australia: record negativo di un piccolo mondo drogato, decadente e corrotto

Martedì 16:02:39
Dicembre 17 2019

Western Australia: record negativo di un piccolo mondo drogato, decadente e corrotto

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Perth – tornando dalla sfilata dei carri Natalizi (07/12/2019), che a Perth non avevo mai visto, vado per prendere la metropolitana alla stazione, ed ecco una scena di ordinario squallore: un individuo, forse un drogato emulatore di Tarzan, dato che vestiva di soli pantaloncini, in stato di arresto con quattro agenti della polizia ferroviaria che, schiacciandolo al terreno a faccia in giù con tutto il loro peso, lo immobilizzavano; giustamente mi fermo a osservare quanto accade ma quasi subito un altro di questi agenti mi viene molto vicino e mi chiede di spostarmi, alla mia risposta che questo è ancora un Paese (Australia) libero, mi fa presente che il ragazzo in stato d’arresto è in quella situazione perché non volava che la gente lo guardasse, allora mi sposto di una decina di metri ma al palestrato agente non basta e torna insistente, come se io stessi commettendo un crimine…………… asserente che il tale "ha il diritto di non essere guardato", mentre a me pareva "stranamente" ovvio che quello che non voleva si guardasse era ben altro. Di certo non ero l’unico a guardare, difatti a solo qualche metro di distanza c’era una piccola folla e solo quando gli faccio presente che sono un giornalista e che lui è un pochino arrogante ma che mi sarei comunque spostato in un punto in cui il tale sottopressione non mi avrebbe visto, torna da dove era venuto. Nel frattempo mi vengono in mente quei documentari in cui si vedono i gorilla quadrumani della jungla africana che corrono verso l’intruso di turno, per fermarsi a poca distanza in segno di sfida: King Kong avrebbe detto: "uh uh". Nel mentre del veloce scorrere di pensieri antropomorfici, due infermieri giungono sul luogo dello squallore sopraffattivo e si preparano a fare una iniezione al tale "per calmarlo" (dato che urlava e si lamentava), come dice uno dei due altri agenti che si frappongono nel mentre alla mia visuale, ma senza chiedergli se ha condizioni mediche, allergie ecc. Tutto questo con un caldo di forse 35° C. e col peso di quattro uomini iper-palestrati, quindi circa 320 Kg., per oltre dieci minuti. Poi arriva il mio trenino che parte con tutti, inclusi tanti bambini, girati per osservare la sopraffazione in corso. morale? = droga. Ma solo droga o anche mettere a rischio d’infarto un individuo per quello che pare fosse solo un comportamento inadeguato? Intanto due poliziotti, ormai ex, che hanno eccessivamente pestato un ubriaco durante un arresto del 2017 vengono semplicemente multati ("Nine News", 16/12/1019). Droga: un mio amico chiede a un diciottenne suo conoscente se ha mai usato droga e lui: "certo, cosa c’è di male?", dimostrando così che quello che sostengo ormai da anni è un fatto subculturale consolidato, infatti per un giovane che cresce con genitori, nonni e magari bisnonni drogati o ex drogati in una società in cui non c’è una opposizione culturale all’uso della droga e in cui la "guerra alla droga" di fatto è ridicola, cosa ci deve essere di strano? Siamo arrivati al punto in cui addirittura un ex primo ministro, Silvio Berlusconi, quando era in carica, secondo le asserzioni di una delle sue "escort" (pare una di quelle che la danno nuova o usata che sia, in cambio di dindini), che il tale si portasse la sua cocaina a chili anche sull’aereo di Stato, durante i suoi spostamenti ufficiali, nazionali e internazionali. Droga sempre più definita "ricreazionale" dai telegiornali e dai giornali, tanto da farne sembrare l’uso una cosa normale… Ma come mai non c’è una guerra alla droga? Perché se ci fosse tutti gli Stati del mondo Occidentale l’avrebbero persa da un pezzo? Chi ha interesse a una massa enorme di drogati? La storia ci insegna che gl’inglesi in alcune delle loro colonie, come i cinesi durante la rivolta dei boxer e poi i giapponesi nel Manchukuo, introdussero la droga per finanziare le proprie campagne militari. E così in Vietnam, durante la guerra, a quanto dicono alcuni veterani di quel tremendo conflitto, gl’americani oltre a usare la Tailandia per i loro scopi da bordello, corrompendo profondamente così in modo forse irreversibile la cultura di quella nazione, distribuiscono droga ai loro soldati; tutto in perfetto stile "segreto di Pulcinella". Di cosa dobbiamo stupirci dunque quando leggiamo dell’arresto di sedici Marines (USA) di Camp Pendleton per traffico di droga e di esseri umani (KGTV, 26/07/2019), quando in Afghanistan la produzione di oppio è aumentata in modo esponenziale di ben 4.7 volte circa dal 1994 al 2018 (da statistiche dell’ONU) con un chiarissimo incremento di detta produzione dopo, e non prima o durante, l’invasione di qual Paese da parte della coalizione militare della NATO, guidata dagli USA. Questo spiega due cose: 1) perché non è stata restaurata la legittima Monarchia in Afghanistan, che avrebbe riportato l’ordine naturale delle cose e si è invece preferita una repubblica che in sostanza ha potere solo sulla capitale, lasciando diviso il resto del Paese tra i vari clan tribali, al fine (forse?) di "governare" su altri interessi. 2) il fatto che persone che non soffrono di allucinazioni e non bevono whisky dalle orecchie hanno visto aerei da trasporto dell’USAF scaricare pancali di dollari e caricare pancali di droga… Ho servito nell’Aeronautica Militare e una cosa la so di certo: un aereo senza la firma di un generale o di un colonnello non lo sposti… Evidentemente, come diceva la canzonetta di Nilla Pizzi, "lo sai che i papaveri sono alti alti alti" ("Papaveri e papere", 1952)… Ma come mai dunque in Australia da nazione di "sani" alcolizzati si è giunti al record assolutamente negativo di seconda Nazione al mondo, dopo gli USA naturalmente, per uso pro-capite di droga? Una bella domanda a cui potrete rispondervi da soli. Io mi chiedo però a chi interessi avere un popolo che pensi alla propria dose quotidiana, invece di contestare gli effetti negativi di una sempre peggiore gestione del Paese (un Paese qualsiasi), dove per esempio ci sono imbecilli che trovano fiato (forse puzzolente di alcool) per affermare che per evitare che i cinesi possano invadere quel Paese è necessario raddoppiare la popolazione facendolo "invadere" da immigranti, ovviamente non è dato a sapere se questi saranno cinesi… In Australia ci sono idee così, e questo quando il dato reale sulla disoccupazione è ben più alto del 5.3%, forse oltre il doppio… Ma a certi individui, appartenenti a classi politiche formate da statisti speculatori, non interessa il fatto che raddoppiare la popolazione di una Nazione significa distruggerne la cultura ma interessano i grossi numeri perché alla fine questi devono andare al supermercato ecc., quindi consumano, e soprattutto pagano le tasse… Anche a Perth si vorrebbero moltiplicare i cittadini con la bacchetta magica dell’ONU e dei visti (per l’Australia un enorme introito, che però crea un’economia falsata), senza tener conto che già beviamo acqua parzialmente desalinata e soprattutto in parte riciclata dalle fogne, in una città dove… le fogne non sono separate quindi vera "acqua di Merda"… e la soluzione proposta è un altro impianto di desalinazione e questo quando a Nord dello Stato ci sono tanti bei laghi e laghetti e basterebbe l’idea tubolare di un acquedotto… forse in parte non realizzabile, perché i canadesi vendono l’acqua del Western Australia a Singapore… Intanto il primo ministro cita ciclicamente e con orgoglio il numero di nuovi business aperti in Australia ma non cita mai il numero di quelli che hanno chiuso… Ma tutto questo malfunzionamento non è evidente solo ai giornalisti e agli statisti e forse spiega il gran numero di negozi che chiudono a Perth; in pieno centro, e nei comuni circostanti come Subiaco, cinque negozi nella via principale (08/12/2019) e a Fremantle con ben nove negozi chiusi nella centralissima South Terrace e sei (su dodici) nell’adiacente The Piazza (08/12/2019) e, dato che la gente non è cieca, prende e se ne va ad investire da qualche altra parte, mentre chi arriva alle volte è attratto proprio dai record negativi sulla droga… A che punto dobbiamo arrivare? Avremo in futuro vera e propria immigrazione di drogati? A questa piaga si aggiunge quella di certi "ingegneri sociali" e di una parte decadente della Magistratura per i quali sembra proprio che sia più importante il diritto del criminale che la sua punizione per i crimini compiuti, una situazione, comune purtroppo a molti Stati di cultura Occidentale, che porta le vittime a subire una doppia violenza. Un tempo c’erano uomini d’un pezzo come Sir William Henry Bundey (1838-1909), fratello di una mia antenata, che nella sua posizione di avvocato (poi Giudice, Attonery General, Ministro di Giustizia e Ministro dell’Educazione per il Sud Australia), non difendevano una persona se prima non erano sicuri che fosse innocente. Oggi siamo arrivati in Western Australia all’assurdo di una decriminalizzazione di fatto del furto, in quanto, per i furti al di sotto di $1.000, non procedono neanche; quindi se cento persone entrano in un negozio ed ognuno ruba $999… Addirittura oggi negli uffici postali, mentre fai la coda per pagare, arrivano cassieri con una cassa portatile, "così controlliamo che la gente non rubi mentre è in coda". In alcuni negozi ci sono tabelloni con la sagoma di un poliziotto e l’avviso che "rubare è un crimine ecc." ma si tratta di veri spaventapasseri, perché i furti negozi sono all’ordine del giorno e i manager in genere si limitano a chiamare la sicurezza ma non vanno più in la di quello, specialmente se il ladro appartiene a certe razze o etnie… Tutta questa inettitudine della magistratura non porta solo alla vanificazione degli sforzi della polizia ma anche a uno stato di rassegnazione e depressione dei cittadini che se contestano apertamente l’operato negativo dei governi, federali o statale che siano, forse per un frainteso senso nazionalistico, vengono inseriti in una "watch list" (lista di controllo) e spiati come se fossero dei criminali, invece di essere premiati per il loro senso critico che può portare alla soluzione dei problemi, con ovvia violazione del diritto del cittadino. Ma controllare i cittadini con opinioni differenti da quelle della massa beota per certe menti inutili va bene, mentre controllare gli immigrati? Un recente servizio televisivo ("The Drum", ABC, 03/12/2019) sulla prostituzione a Sydney, ci informa che l’80% delle prostitute sono cinesi con visti studenteschi e quando senti una delle ragazze cinesi "di mestiere" che dice che lei ha lavorato fino a venti ore al giorno nel bordello quando ci viveva direttamente dentro, ti sorge un dubbio, perché una persona con un visto studentesco può lavorare al massimo venti ore alla settimana, non al giorno, inoltre i bordelli sono legali solo negli Stati del Queensland e del Victoria, non a Sydney, che è nel N.S.W., dove, come negli altri Stati sono solo decriminalizzati o tollerati. Ecco dunque un’altra conferma del fatto che i controlli sugli stranieri con i vari visti studenteschi o di vacanza-lavoro sono quasi inesistenti, cosa che va a discapito dei 726,100 disoccupati (dato ufficiale, ottobre 2019) che devono competere con 650.000 studenti internazionali, i quali, quasi tutti, lavorano molto di più delle 20 ore consentite, come i circa 180.000 giovani presenti nel Paese con visti di vacanza lavoro. L’efficienza della politica e della burocrazia australiana che regala anche 260.000 "rifugiati" negli ultimi tre anni, dei quali però, notare bene, solo 4.000 hanno il permesso di lavorare, gl’altri poverini devono "sopravvivere" con circa 900 dollari alla settimana, circa il doppio della pensione per gl’anziani! Non bastasse tutto questo spreco di intelligenza, gli incendi stagionali, i famigerati "bush fire", hanno colpito più degl’anni scorsi, con addirittura 40 incendi principali in contemporanea nel N.S.W., e così si scopre che i politici invece di incrementare il numero dei pompieri in servizio, delle autopompe, degli aerei antincendio e magari di iniziare a pensare di utilizzare le Forze Armate per risolvere questo problema ciclico, hanno invece tagliato i fondi ai pompieri! Intanto in tutto questo schifo, le organizzazioni criminali importano enormi quantitativi di droga ma "non possiamo certo controllare tutta la costa che è lunghissima" dice un poliziotto, quindi se ne deduce che se un Paese volesse invadere l’Australia, basta che gl’aerei volino basso e le navi facciano sbarcare le truppe su spiagge isolate e via!... Una "intelligence" è tale se le persone che occupano quelle posizioni sono appunto intelligenti ma questo troppo spesso non sembra essere il caso… Eccezione è Singapore dove dietro la tecnologia dell’intelligence c’è gente di alto profilo e ben pagata e in quello Stato, assieme alla Malesia e all’Indonesia, c’è una politica seria contro la droga, tanto che a Singapore il crimine è stato debellato da decenni, grazie a pene severe e all’impiccagione degli spacciatori. Nelle Filippine, dove gli americani hanno molte basi militari, la guerra alla droga è invece stata stranamente interrotta dopo una visita del loro presidente a quello americano… Ma il governo australiano quando c’è qualche spacciatore che rischia l’impiccagione in qualche paese asiatico, mobilita ambasciatori e avvocati per proteggerli, ovviamente a spese dei contribuenti, e la piazza fa scudo a questi criminali condannati a morte, senza dar alcun peso a quanti morti provochi lo spaccio di droga; Si pensi che una decina di giorni fa sono morti tre giovani per overdose in tre località diverse di Perth e altri ottantotto sono invece sopravvissuti a overdose, tutti nello stesso giorno (07/12/2019 "7 News"), sempre a Perth. Ma quando si tratta di persone come Julian Assange, dove sono il governo e la diplomazia australiane? Ah già, lui è australiano ma non spaccia droga… e agli americani interessa che "Wikileakes" sia classificata come organizzazione spionistica, mentre la sua attività è palesemente giornalistica e cosi’, non facendo nulla in questo caso, i governi australiani hanno confermato di essere sempre più un burattino nelle mani degli americani. Torniamo alla droga, un grammo di cocaina in Australia costa $AUS 200 ($US 137), mentre in U.S.A. costa $US 60 ($AUS 87) ed è per questo che le organizzazioni criminali mirano al mercato australiano che spende e si indebita, dato che appunto frutta più del doppio e se uno spacciatore viene beccato dalla polizia, il giorno dopo è fuori con la condizionale. Le cifre dichiarate dalla polizia ci dicono che nell’ultimo paio di mesi in Australia sono stai sequestrati quantitativi di droga pari a 4 tonnellate, cioè dal 3% al 5% del traffico; se moltiplichiamo per 25, parliamo di cento tonnellate, quindi 50 tonnellate circa al mese (!) che entrano principalmente via Broom e Geralton… Già, in Australia si controlla un container su dieci, non come in Germania dove, per esempio, vengono tutti scannerizzati… E anche quando la polizia olandese, che usufruisce in questo caso della cooperazione dei servizi segreti, comunicano alla polizia del Queensland della spedizione di 700Kg di metanfetamine, con un valore di un miliardo di dollari, si ottiene il misero risultato dell’arresto di una donna, mentre in Olanda gl’arrestati sono tredici… E il "record" di Perth quale capitale mondiale per uso pro-capite di droga, è ben pareggiato da Adelaide, capitale dell’ice, Canberra per le metanfetamine, ecc., così nelle città sono sempre più gli "zombie" e nelle campagne, un tempo popolate da gente fiera, la situazione è ancora peggio, dato che molte comunità non hanno neanche una stazione di polizia. Ormai un australiano su otto fa uso di droga e il 22% delle famiglie spende soldi in droga e social media e questo spiega, almeno in parte, come mai in Australia "un adulto su otto e più di uno su sei bambini vivono in condizioni di povertà e molti di loro vivono in "povertà profonda"" (The Guardian, 15/10/2018). E "i risultati dei test sull'acqua di Perth mostrano che gli australiani del Western Australia ora consumano più di $27 milioni di dollari in metanfetamina ogni settimana" (Rourke Walsh, "Perth meth use rampant despite record drug seizures", Perth Now, 28/02/2019). Ma alla televisione, che anche in Australia è diventata un bidone della spazzatura, ciclicamente c’è chi parla di legalizzazione della droga e quasi nessuno che si opponga all’idea, un’idea che trova conferma della sua assurdità nel fallimento della legalizzazione della cannabis avvenuta in Colorado dove "negli ultimi cinque anni sono raddoppiati gli incidenti stradali mortali dove almeno uno dei conducenti è risultato positivo al test per la marijuana. Una positività spesso nel mix micidiale con alcol o altre sostanze psicoattive. Ma i dati choc sono legati ai dati ospedalieri. Secondo un report realizzato tre anni dopo la legalizzazione, sono quintuplicate le visite al pronto soccorso per malattie mentali. Sindromi collegate esplicitamente al consumo di marijuana, in particolare alimentare" ("Secolo d’Italia, 29/10/2019) e in Canada il risultato della legalizzazione della marijuana ne conferma l’assurdità ma quello che conta, lo ripeto, pare sia ormai solo creare consumatori – contribuenti, meglio se idiotizzati dalla droga. Amen?
Matteo Cornelius Sullivan

Source by Matteo Cornelius Sullivan

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