Si è aperto il sipario sulla serie A

Sabato con due anticipi è ricominciata la grande giostra della Serie A. Dopo una lunga, estenuante pausa, arroventata più dalle polemiche che dal sole estivo, con clamorose bocciature e impreviste promozioni, gli stadi riaprono al pubblico. La maggior parte di essi in barba al decreto Pisanu che prevede alcuni standard di sicurezza che avrebbero dovuto realizzare le società di calcio, ma in questo caso Lega, Federcalcio, Ministero degli interni e autorità varie hanno chiuso più di un occhio. Chievo, Palermo e Parma le società in regola con le nuove norme. Le altre, chi più chi meno con gravi ritardi, hanno ottenuto la proroga, graziate dai vertici politici e calcistici. Una tolleranza che soprattutto la Federcalcio avrebbe potuto manifestare nei confronti di quelle società , quali il Genoa, costrette a ripartire quasi da zero, declassata in C1. Una mano dura che era stata applicata in precedenza soltanto per Napoli e Fiorentina. Tre società , tre grandi e gloriose città , che pagano la gestione scriteriata di personaggi che si sono avvicinati al calcio con incompetenza o peggio ancora in malafede. Situazioni di cui i vertici calcistici non hanno voluto tener conto, mentre in precedenza, nei confronti di altre società , che si sono macchiate di colpe maggiori e non soltanto dal punto di vista amministrativo, si è usato il guanto di velluto. Ma veniamo al campionato che sta per iniziare: si delinea una lotta a due, Milan e Juventus, con l’Inter da terzo incomodo, anche il calcio non si sottrae al duopolio ormai di moda nel nostro Paese. Milan e Juventus hanno carattere, fondo e molta esperienza. L’Inter, ha un grande organico, con giocatori con caratteristiche molto simili e quindi con problemi di amalgama, capace della folgorante impresa di una giornata, ma potrebbe risentire dello stress di un intero campionato. Una squadra che rassomiglia sempre di più al suo allenatore. Alle loro spalle un gruppo di outsider guidato da Sampdoria e Udinese, destinate a ripetere la bella stagione appena trascorsa. I friulani hanno senz’altro il compito più arduo, impegnati su due fronti, dovranno sopperire alle partenze di Pizzaro e Jankulovski. Dietro le più agguerrite pretendenti potrebbero risultare Fiorentina, Cagliari e Parma, abbiamo usato il condizionale perché è un nostro parere e poi nel calcio si sa, oggi meno di ieri, tutto può accadere. La prima si è notevolmente rafforzata, con un grande portiere (Frey), un signor centravanti (Toni) e dei giovani molto interessanti, anche se per ora il centrocampo non sembra offrire l’affidibiltà necessaria a una squadra da seconda fascia. Gli isolani sono riusciti a mantenere i due gioielli, Esposito e Langella che hanno fatto le fortune dello scorso campionato, ma patiranno l’addio di Zola. Mentre gli emiliani, possono rappresentare la vera sorpresa: ritrovata la tranquilità societaria, con l’arrivo dell’ex presidente del Real Madrid Sanz; dovranno, però, infoltire la rosa con elementi di valore ed esperienza. Per quanto riguarda la Roma, che molti osservatori la inseriscono fra le pretendenti all’Europa, finchè non risolve problemi societari e di spogliatoio la vediamo un gradino al di sotto delle altre concorrenti, mentre il Palermo, potrebbe risultare un corpo acefalo, ottima difesa, buon centrocampo, ma un attacco tutto da sperimentare. Subito la sorte mette di fronte Fiorentina e Sampdoria, un incontro molto atteso dalle due tifoserie,: le ambizioni dei gigliati contro la solidità dei blucerchiati. I doriani con il canonico 4-4-2, possono risentire di infortuni e squalifiche, che privano l’esuberante Novellino di ottimi elementi come Bazzani, Falcone e Volpi, in pratica l’ossatura della squadra. I gigliati rispondono con un 4-3-3, con l’esterno Jorgesen, sempre pronto a dar manforte alla difesa, ma potrebbero pagare l’inesperienza e una scarsa intesa fra i vari reparti. Ma Prandelli sta lavorando molto bene, soprattutto sulla tenuta dei suoi ragazzi. Si giocherà al Franchi alle 20,30, una partita che riserverà molte emozioni, da non perdere. Come da non perdere è Livorno - Lecce, l’anticipo pomeridiano delle prima di campionato. I labronici non hanno cambiato molto e puntano di nuovo sul bomber Lucarelli, capocannoniere lo scorso anno con 24 reti, ma potrebbe risultare alla lunga un rischio affidare a un solo elemento le fortune di una squadra. Anche i salentini hanno mantenuto la stessa ossatura dello scorso anno, trattenendo il centravanti Vucinic, che però non potrà scendere in campo sabato perché squalificato. Sui giallorossi pesa l’incognita Zeman, che aveva disegnato un undici d’attacco, una pesante eredità per Gregucci. In questo mese di rodaggio nessuna delle due squadre si è particolarmente distinta, ma il campionato è un’altra cosa, e sabato si inizia. Si va a cominciare pur tra polemiche e ingiustizie. Di Gianluigi Indri http://www.flashsport.com